giovedì 3 settembre 2009

CACCIA, DOMANI AL VIA LA STAGIONE VENATORIA. L’ENPA: “CANCELLARE IL DDL ORSI AL SENATO”

Inizia domani, con le aperture anticipate in 16 regioni, la stagione venatoria 2009/2010. Le preaperture, in violazione della Direttiva Comunitaria 79/409 CEE (”Direttiva Uccelli”), mettono i grave pericolo sia la fauna selvatica - proprio in tale periodo i piccoli di molti esemplari sono ancora dipendenti dai loro genitori - sia i turisti che si godono ancora una periodo di vacanza nei boschi e nella campagne della Penisola.Si riparte dunque dai tragici numeri dell’anno scorso, quando le “doppiette” oltre ad aver sterminato milioni di animali selvatici, hanno provocato, secondo le statistiche dell’associazione “Vittime della Caccia” riprese da organi di stampa, la morte di 41 persone e il ferimento di altre 85 coinvolte in “incidenti venatori”. La caccia costituisce pertanto un attentato all’integrità della fauna selvatica italiana, che è patrimonio dello Stato, e un serio problema di ordine pubblico. Anche questo ha contribuito a disarmare le “doppiette d’Italia”, passate dai 2,2 milioni del 1980 ai circa 700 mila attuali, e a schierare un numero sempre maggiore di italiani dalla parte della natura. Secondo un sondaggio Enpa-Eurisko del 2004, infatti, una larga fetta dell’opinione pubblica, oltre il 74%, ritiene che l’attività venatoria debba essere cancellata definitivamente, mentre l’82,5% degli italiani boccia ogni forma di liberalizzazione che incrementi il numero di specie cacciabili, aumenti i luoghi destinati all’attività venatoria e prolunghi i calendari. Inoltre, secondo un recentissimo sondaggio promosso della associazioni ambientaliste, il 91% e il 94% degli italiani e contrario, rispettivamente, alla caccia nei parchi e al fucile ai minorenn. Nonostante questa inequivocabile volontà degli italiani, le frange più estremiste del mondo venatorio, guidate da parlamentari a “caccia” di voti facili, continuano a sostenere il disegno di legge Orsi (PDL) per “Caccia Selvaggia” che, tuttora all’esame del Parlamento, spara sull’attuale normativa. La legge 157 del 1992 - ricorda l’Enpa - è in primo luogo un provvedimento a tutela della fauna e subordina a essa l’esercizio venatorio. Liberalizzazione dei richiami vivi; fucile ai sedicenni; civetta come zimbello vivo; abolizione del regime specifico di caccia; smantellamento del legame cacciatore-territorio per la caccia agli uccelli migratori; liberalizzazione dell’uso delle armi con l’introduzione di nuovi strumenti di morte; ampliamento del carniere; possibilità di sparare anche alle specie protette per effetto di un’ambigua delega ai sindaci, in virtù della quale possono sbarazzarsi di “animali scomodi”; apertura della caccia alle foreste demaniali; possibilità si sparare su terreni coperti da neve e ghiaccio, nonché da natanti; possibilità di sparare nei terreni percorsi da fuoco (oggi esiste un vincolo decennale); caccia sulle rotte migratorie con la scusa di sparare agli ungulati; la preannunciata volontà di fare della fauna uccisa un vero e proprio oggetto di commercio. Queste sono solo alcune delle norme che, se approvate, trasformerebbero l’Italia nel Paese della barbarie con esiti irreversibili per la sopravvivenza della fauna selvatica e la conseguente militarizzazione del territorio. L’Enpa chiede al Parlamento di schierarsi dalla parte degli italiani, rispettandone così la volontà, e di cancellare dai lavori del Senato un testo che è una vera galleria degli orrori. (1 settembre)

Fonte enpa.it

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