Torino. E' pieno di cicatrici. Attacca tutti, indistintamente: uomini e cani. Come i detenuti più pericolosi, non ha diritto all’ora d’aria collettiva: quando si tratta di pulire il box lo spostano dalla zona chiusa a quella scoperta tramite una serranda manovrata a distanza. Nessuno sa in quale inferno sia stato temprato, tranne forse chi un anno fa lo consegnò al canile municipale: prima di dileguarsi, raccontò di averlo trovato.
Difficile stabilire se «Tango», il «Dogo Argentino» di 5-6 anni recluso nella struttura di via Germagnano, sia il cane più pericoloso di Torino. Di certo è il soggetto peggiore tra quelli ospitati nei due canili comunali, il «rifugio» e il «sanitario»: 50-60 chili di aggressività allo stato puro che lo distinguono persino dai consimili più intrattabili.
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lunedì 2 novembre 2009
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